martedì 28 agosto 2007

Castellabate - Federico II vento di Soave tra suoni e voci mediterranei




Il posto è bellissimo e la serata è splendida. È una notte di luna piena: è fine agosto, il 27, siamo nel cuore del Cilento a Castellabate, nel cortile interno del Castello Medioevale.
Ad accoglierci c‘è una musica rilassante e torce per illuminare questa notte stellata. Notiamo con piacere che non c’è il palco, la scenografia consiste in un letto, due quinte blu e un tendaggio leggero, bianco, quasi trasparente che si muove al vento.
Siamo qui, tra le sedie messe a semicerchio per assistere allo spettacolo teatrale “Federico II vento di Soave” regia di Antonello Santarelli con la Compagnia Teatro Zeta e Manuele Morgese, che ha scritto anche il testo.
Tornano alla mente i versi del Paradiso di Dante:
« Quest'è la luce della gran Costanza
che del secondo vento di Soave
generò il terzo e l'ultima possanza. »
con il riferimento al fatto che Federico fu il terzo ed ultimo imperatore svevo.
Lo spettacolo si svolge nell’ambito della Manifestazione “Suoni & Voci Mediterranei”, che è giunta alla sua quarta edizione.
La visione è gratuita ed ha l’alto patrocinio del Ministero dei Beni Culturali settore Spettacolo.

Il padrone dello spettacolo, al nostro arrivo, è il vento caldo, che scompiglia i lunghi tendaggi bianchi e, per dispetto, spegne alcune torce. Questo rende tutto suggestivo. Il buio non c’è: è rischiarato dalle stelle, e dalla sfera perfetta di una luna bassa, che di là del perimetro del castello, biancheggia nel cielo, nascondendosi al nostro sguardo.
Al nostro arrivo, verso le 21: 30, ci sono poche persone; poi a mano a mano, un pubblico distinto e silenzioso si accomoda sul semicerchio di sedie.
All’inizio dello spettacolo, poco dopo le 22:00, il cortile è pieno: qualcuno resterà in piedi durante lo spettacolo.
Nella luce del plenilunio, prima che abbia inizio lo spettacolo, notiamo che in scena non ci sono microfoni ed anche questo ci piace.
Le luci, adesso spente, sono montate su due alti piedistalli ed il loro impatto in scena è discreto. A delimitare lo spazio scenico ci sono candelabri che il vento spegne.
Lo spettacolo ha inizio: una ragazza, illuminata da una luce bianca, c’invita a spegnere i cellulari e a rispettare il silenzio il più possibile, poiché gli attori non saranno amplificati.

Incensi, candele e abiti monacali s’aggirano in una scena semibuia. La qualità della musica è eccellente. I movimenti, resi poco chiari dalla scarsa illuminazione, sono molto affascinanti.
Lo spettacolo acquista il suo ritmo ed in scena si alternano i cinque attori: alcuni rivestono più ruoli, altri interpretano un solo personaggio.
Ci aspettavamo uno spettacolo storico ed assistiamo ad una storia d’amore di taglio piuttosto classico.
La trama dello spettacolo ci narra dell’amore contrastato tra Federico e Bianca Lancia.
Secondo una leggenda, che fu tramandata da padre Bonaventura da Lama e ripresa dallo storico Pantaleo, durante la gravidanza di Bianca, Federico la tenne rinchiusa in una torre del castello di Gioia del Colle, perché la credeva adultera. La Principessa non poté resistere all’umiliazione; vinta dal dolore, si tagliò i seni e li inviò all’imperatore su di un vassoio d’argento assieme al neonato. Federico la raggiunse e la trovò moribonda. La donna gli chiese allora di legittimare il figlio, Manfredi, e di sposarla e ciò avvenne in punto di morte.
L’uomo che avrebbe amato Bianca Lancia era Pier delle Vigne.
Una storia a tre: lui, lei, l’altro.
Forse Federico II, lo"Stupor Mundi", avrebbe meritato di più.
Lo spettacolo ci riempie di belle musiche, giochi semplici ed efficaci di luci, ben studiate, che creano splendide immagini, quasi quadri pittorici; voci dal vivo e belle registrazioni, eseguite magistralmente, ci regalano una bella serata. Un gran plauso va al service fonica-luci, la cui bravura è stata necessaria alla buona riuscita dello spettacolo. Gli abiti sono curati, alcune immagini sono rese spettrali dall’uso sapiente dei tendaggi, che diventano elemento dominante della scena. Il vento continua a giocare con i drappeggi, rendendo un gran servigio al successo dello spettacolo.
Ci aspettavamo il bel Morgese a dorso nudo e lo abbiamo avuto, come sempre, stavolta era ben illuminato e bagnato in una catinella per il bagno settimanale dell’imperatore, malcelato dal tendaggio, che il vento clemente ha sollevato.
Bravissimo l’attore che interpretava il giullare, del quale, purtroppo, al momento dei saluti, non è stato fatto il nome e che assieme agli altri non è stato presentato ad un pubblico attento e discreto.
Milena Esposito.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Milena, che bello trovarti qua! Ahahahah!
Come stai?
Non vedevi i tuoi commenti sul mio blog perchè è moderato da me stesso...
Ecco il mistero1

Anonimo ha detto...

ciao,
ieri mentre ti stavo per lasciare un commento sono stata interrotta... ti avrei scritto che la luna è nei miei occhi e lo spettacolo è passato attraverso i tuoi!

Anonimo ha detto...

Buondì anche a te Milena. Come va?
Passata una buona estate? Abbronzata?
Un bacione.

Anonimo ha detto...

Ciao sono Alice (http://bianconiglio79.blog.tiscali.it),
non so come tu sia arrivata sul mio blog ma ti assicuro che è un piacere conoscere persone nuove...
Grazie della visita e torna quando vuoi.
Ti auguro un splendida giornata

Anonimo ha detto...

Ehi, Milena, come va? Tutto bene? Ho visto che hai pure tu un blog su blogspot, complimenti. Insomma hai visto uno stupendo spettacolo in un posto magnifico, mi fai un'invidia! Ciao. :-))

Unknown ha detto...

Ciao Milena, vedo che anche tu cogli con trasporto le note del vento..

Buona giornata e grazie per le parole lasciate da me.

Anonimo ha detto...

Great work.

Anonimo ha detto...

Your blog keeps getting better and better! Your older articles are not as good as newer ones you have a lot more creativity and originality now keep it up!