mercoledì 8 agosto 2007

Color borotalco


Quando le donne, le sole mamme, vanno a dormire, devono avere il coraggio di sbarrare le persiane sui sogni dei loro bimbi. Intanto, le nuvole spumose sospinte dalla brezza, che di notte spira verso la terra dal mare, passano in cielo, silenziose, una diversa dall'altra, a mille a mille. La luna le fa brillare dall'alto, diventano latte e si mutano in sogni. Fantasmi vagano nel cielo come il bucato abbandonato sulla fune, dimenticato nella notte. Sono fantasmi buoni: rasserenano. I bimbi, tra cuscini e coperte, dormono nel nido preparato dalla mamma o da chi li ama e con occhi chiusi possono immaginare il muto passeggio.
Per ogni nube ci sono voluti mille milioni di secoli di lavorazione e mai il tempo è stato speso meglio! Una di color borotalco appare al piccolo Giulio, che non conosco e che dorme. Una ha la forma di ciambella e profuma di zucchero filato ed è venuta per lui, il bimbo più dolce del paese, mio figlio. Ne vedo una a forma di piuma slanciata, coricata come una sirena accanto al mare, brilla e si spazzola la chioma lunga e rossa, bellissima; la vede, in sogno, una bimba che oggi ha pianto. Viene la nuvola traforata come un merletto per il piccolo Giuseppe, la nuvola azzurra per Martina, la nuvola piccola per Stefania e una di bolle di sapone per il bambino del fornaio; tutti dormono. Però non vedo quelle per i grandi, per le mamme e per i papà e per la maestra ed il dottore, per lo zio e per il salumiere e per tutti quelli che sì son dimenticati di sognare.
Stanno con gli occhi stretti, sdraiati, nelle pose strambe e sconce, tappati nella puzza delle stanze, disdegnano le meraviglie. Nella testa hanno i pensieri dei problemi e dei soldi e delle tasse e della politica e della cattiveria. Pure le mamme ed i papà, poveri cari…A volte però, una nuvola argento e oro, scappa dal sogno dei piccoli e vaga illuminando le stanze e profumando l’aria di zucchero, cannella e borotalco e caramello e cipria ed anche i grandi al mattino hanno memoria di una briciola di benedetta infanzia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

orbene mia cara, perbacco, siam qua. Gioisco nel vederla che su Tiscali la sua luce mi pareva oscurata e il suo nome sprecato. Eziandio i suoi scritti.
Ci vedremo presto e festa, sarà.

Anonimo ha detto...

Le nuvole, forse sono angeli. grazie della visita! Andrea